INIZIATIVE

La Terra di Sotto

Un viaggio nel Nord contaminato. Il libro fotogiornalistico di Luca Rinaldi e Luca Quagliato sui casi di inquinamento industriale da Torino a Venezia

La Terra di Sotto è un progetto fotogiornalistico di Luca Rinaldi e Luca Quagliato di cui IrpiMedia e Irpi sono partner per la realizzazione. Un viaggio da Torino a Venezia, passando per Milano, Brescia, Verona, Vicenza. Tra casi di inquinamento industriale, discariche e la presenza capillare della criminalità organizzata nel ciclo dei rifiuti. Il progetto utilizza gli strumenti della fotografia, del giornalismo d’inchiesta, della cartografia e della ricerca accademica per restituire una visione inedita sul paesaggio del produttivo nord Italia.

Il progetto si è evoluto in un libro fotogiornalistico edito da Penisola edizioni e finanziato tramite crowdfunding tra il novembre e il gennaio 2019. La vocazione divulgativa è affiancata da un percorso formativo pensato appositamente per il mondo della scuola.

Per l’organizzazione di mostre, presentazioni o percorsi formativi scrivete a info@laterradisotto.it

Indagine sulla condizione lavorativa dei freelance nel mondo dell’informazione

Per comprendere i compensi percepiti, le modalità di ingaggio e l’inquadramento contrattuale, la condizione delle partite Iva e dei lavoratori freelance del settore

Irpi ha partecipato come partner a una indagine online curata da ACTA e da Slow News rivolta ai precari dell’informazione per far emergere criticità e reali condizioni di lavoro di una categoria di professionisti troppo spesso priva di strumenti di tutela e di concrete strategie di sostenibilità.

Il sondaggio, completamente anonimo, si è svolto online dal 3 al 20 aprile e ha avuto come destinatari:

  • Giornalisti/figure editoriali dell’informazione – compresi fotografi e illustratori;
  • Liberi professionisti della comunicazione e degli uffici stampa.

Le domande sono state concepite per , lo stato dell’arte della previdenza e della copertura pensionistica e molti altri aspetti legati alle condizioni di impiego.

L’obiettivo dell’indagine era raccogliere in modo organico informazioni che in genere sfuggono alle indagini condotte sulla categoria. A partire dai compensi reali percepiti dai collaboratori freelance e che raramente sono dichiarati in modo trasparente dalle testate fino al carico di lavoro reale gestito da chi opera nella comunicazione.

I risultati, sempre anonimi, serviranno a compilare una ricerca di base utile per formulare proposte presso gli organi competenti o per elaborare direttamente strumenti a tutela di una fascia di addetti che svolge un servizio essenziale per la collettività e le aziende.

Libere dalle mafie

Sensibilizzare i giovani con l’aiuto del giornalismo sull’impatto della criminalità organizzata sulla vita quotidiana

Il progetto ha coinvolto 600 studenti delle scuole medie superiori di cinque città e conta l’organizzazione di 11 incontri e 3 eventi pubblici di restituzione del progetto stesso sui territori. Da una parte il progetto ha inteso presentare il fenomeno delle mafie nella sua complessità – vissuto in prima persona dalle donne vittime della criminalità organizzata – facendo emergere gli aspetti meno conosciuti o presentati in maniera stereotipata. Dall’altra, l’intento è stato quello di di sensibilizzare preventivamente i più giovani sui rischi rappresentati dall’attrattavità della criminalità adolescenziale, specialmente in un momento storico in cui – considerata la mancanza di prospettive future – è facile essere sedotti dal racconto di chi promette un “successo” facile e immediato. Conoscere i vincoli delle mafie, attraverso la voce delle donne, riduce nei destinatari del progetto il rischio di subire il “fascino” delle mafie e al tempo stesso contribuisce a rafforzare il senso civico e a far scattare il desiderio di promuovere la cultura della legalità.

Gli eventi sono stati organizzati in istituti scolastici tra Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia in scuole o strutture situate in quartieri svantaggiati o difficili. Gli studenti sono stati coinvolti tramite la visione del documentario realizzato da IRPI “Se potessi tornare”, che ha narrato la vicenda di una testimone di giustizia la quale per amore della figlia ha denunciato l’intera famiglia di appartenza. Il documentario è stato utilizzato negli istituti scolastici per avviare un lavoro di approfondimento con gli studenti, attraverso un dibattito che ha portato loro le testimonianze dirette di vittime di criminalità organizzata ed esperti. Qui gli studenti, guidati dai giornalisti di IRPI e supportati dai loro insegnanti, hanno prodotto alcuni elaborati di gruppo cimentandosi con le tecniche, le tecnologie e gli strumenti della produzione giornalistica e della scrittura creativa.

Per presentare i risultati del progetto si è inoltre tenuto un evento pubblico a Milano presso la Fabbrica del Vapore con il patrocinio del comune meneghino che ha riconosciuto il valore sociale dell’iniziativa dell’associazione.

Il progetto è stato realizzato grazie al contributo della Tavola Valdese e della Fondazione Peppino Vismara.

Difesa dei diritti umani digitali

Una settimana dedicata alla difesa delle e dei Difensori dei Diritti Umani
All’interno dell’iniziativa Il Trentino per i Diritti Umani: Settimana dedicata alla difesa delle e dei Difensori dei Diritti Umani, i soci di IRPI hanno sostenuto un seminario di Autodifesa Digitale rivolto ai giornalisti, agli attivisti e alla cittadinanza più in generale sui metodi e gli strumenti per la propria sicurezza digitale. L’iniziativa organizzata con il supporto della Commissione Europea è stata organizzata da Press Media Freedom, Osservatorio Balcani Caucaso, Centro per la Cooperazione Internazionale e l’Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights.

La cultura dell’accesso all’informazione

L’accesso alle informazioni e agli atti pubblici, per tutti
Tramite corsi indirizzati sia a professionisti del settore, sia a cittadini e associazioni, i soci di IRPI nel corso degli ultimi anni hanno preso parte a più seminari rivolti a diffondere e promuovere la cultura dell’accesso alle informazioni e agli atti amministrativi tramite l’applicazione corretta del Freedom of Information Act. Un ciclo utile per una pubblica opinione cosciente dei propri diritti e informata. Un impegno che è valso a IRPI il premio per le libertà civili della Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili (CILD).